PROGETTO "ALI D'ITALIA"
18 Ottobre 2012
L'importanza della raccolta dei dati scientifici.

 


 ALI D'ITALIA

Studio e Monitoraggio della specie Beccaccia Scolopax Rusticola transitante e svernante in Italia

 

Il Progetto ALI D'ITALIA si basa sullo studio dell'ala destra della Beccaccia. Le ali raccolte sono lette secondo il metodo di determinazione dell'età verificando la sospensione della muta delle piume. Lo studio è stato messo a punto dal CNB francese (Club National de Bécassiers) che ha sviluppato le conoscenze esistenti in tema di osservazione delle sole piume Remiganti Primarie, introducendo una nuova tecnica di lettura a tutto il sistema del piumaggio in fase di muta.

 

Questo metodo, il cosiddetto Metodo Boidot (dal nome dell'autore Jean Paul Boidot, Presidente Onorario del CNB e Presidente della FANBPO la Federazione delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale) è oggi in vigore a livello europeo.  

Ciò consente di differenziare 14 diverse categorie di beccacce:

- 5 di classe giovane (J), soggetti precoci (6-8 mesi di età) o tardivi (4-3 mesi) che ancora non si sono riprodotti;

- 4 di classe adulta riprodottisi una volta (An+1, più di 1 anno di vita)

- 4 di classe adulta riprodottisi più volte (An+X, più di due anni di vita)

1 di classe adulta a muta terminata, indifferenziabile se di uno o più anni (AC0).

 

Il Metodo Boidot consente di determinare la cosiddetta AGE Ratio ovvero la percentuale di giovani rispetto agli adulti. Qualora questa percentuale si attesti intorno al 70% significa che è stata una buona stagione riproduttiva. Lo stesso, la presenza di adulti femmina a muta conclusa (ACO) ci permette di confermare la buona stagione riproduttiva. Ovvero, le femmine hanno avuto condizioni di clima e di cibo ideali per portare a termine le proprie covate. Alla presenza di questi indicatori possiamo stabilire di aver esercitato un corretto prelievo venatorio, avendo insistito sugli "interessi" senza aver intaccato il "capitale" della specie. Tutto questo ce lo dicono le diverse sfumature di colore, grandezza e consistenza delle penne e delle piume dell'ala recisa dal cacciatore, essiccata aperta per circa una settimana e deposta all'interno delle buste di raccolta.

 

L'Unione per la Beccaccia Italia (UBI) nata ufficialmente nel 2018 dal sodalizio tra Beccacciai d'Italia e Club della Beccaccia, per rendere operativo tale progetto su tutto il territorio italiano e ha denominato il Progetto di raccolta e lettura dell'ala: ALI d'ITALIA.

Con questa nuova struttura è finalmente possibile realizzare, per ogni stagione venatoria, l'identikit delle beccacce transitanti e svernanti nella nostra penisola. 

ALI d'ITALIA si basa sullo studio dell'ala destra della beccaccia prelevata dal cacciatore e lasciata essiccare per un settimana con un'apertura di circa 130°-160°. L'ala così preparata apparirà come un mazzo di carte aperto, consentendo una facile lettura del suo complesso sistema di piume.  

Viene inviata al Lettore di Ali Ufficiale per l'Italia (dott. Paolo Pennacchini) dentro una busta appositamente realizzata sulla quale sono riportati i dati relativi al peso, al sesso, e al luogo di prelievo della Beccaccia; insieme alle annotazioni di eventuali particolarità biometriche riscontrate sull'uccello. 

 

La determinazione dell'età della beccaccia si fonda sull'esame particolareggiato del piumaggio della superficie esterna e interna dell'ala, prendendo in considerazione le piume Remiganti Primarie e Secondarie, le Grandi Copritrici Primarie e Secondarie, nonché il gruppo delle tre piume Polliciali. La diagnosi delle piume attraverso la presenza di usura dell'apice, ossidazione del vessillo, brillantezza dei pigmenti, forme e sfumature, ci consente di distinguere i soggetti giovani da quelli adulti.

La percentuale dei giovani rispetto agli adulti si chiama AGE RATIO. Se il valore di AGE RATIO, sull'analisi totale delle beccacce prelevate, si mantiene in media intorno al 70%, possiamo certificare una buona annata riproduttiva.

 

I giovani (J) sono considerati tali perché non si sono ancora riprodotti. L'osservazione dello stato di sospensione della muta (la cosiddetta muta post-giovanile) delle piume, rappresentato dalla progressiva sostituzione di piume sbiadite nel colore e di forma allungata, con piume nuove ben definite nel disegno, più larghe e appiattite sull'apice, ci permette di classificare i giovani in cinque classi.

Da JC4 (Giovane Classe 4) giovane a muta appena iniziata a JC0 giovane a muta terminata, il cui passo successivo sarà la sua riproduzione e la conseguente trasformazione in adulto.

Dobbiamo sottolineare che non siamo ancora in grado di determinare dalla muta post-giovanile l'età esatta (mesi) dei giovani. 

 

Fra gli adulti (A), è possibile attraverso l'osservazione dello stato di muta delle piume delle superficie interna dell'ala, classificare due categorie distinte. Quelli in prima muta post-nuziale An+1 C (Adulto nato l'anno precedente alla sua cattura) riconoscibile per la rimanenza di piume giovanili, e quelli in X muta post-nuziale An+X C (Adulto che si è già riprodotto un numero X di volte, ma non sappiamo quanti anni possa avere) riconoscibili per la presenza di piume adulte ma vecchie: ovvero sbiadite, ossidate e usurate.

Attraverso il conteggio delle piume non mutate, sia gli Adulti n+1 che gli Adulti n+x vengono suddivisi in quattro sotto-categorie, attraverso un sistema di attribuzione di punti/piuma che li contraddistingue in questo modo: daAn+ 1 C4 a An+1 C1 da An+X C4 a An+X C1.

Gli Adulti n+1 che hanno completato la muta sostituendo tutte le piume di tipo giovanile rimaste con piume nuove adulte e gli Adulti n+x che hanno sostituito tutte le piume vecchie adulte con piume nuove adulte, sono indifferenziabili fra di loro. Pertanto sono classificati in un unico valore: AC0.

 

Le idee teoriche sulla sospensione della muta nelle beccacce giovani, è da mettere in relazione alle  condizioni dei biotopi riproduttivi sottoposti a siccità o a freddi precoci; come a una dispersione troppo brutale delle nicchie di nidificazione, nonché a fenomeni erratici locali, antecedenti la vera migrazione. Sempre restando sotto l'influenza di un meccanismo ormonale sottile e complesso.

 

In ogni caso, si tende ad affermare che una beccaccia giovane, che presenta uno stato di muta poco avanzato (JC4-3), viene considerata di nascita tardiva e pertanto di origine geografica generalmente settentrionale. 

Nel caso di muta quasi terminata o terminata (JC2-1-0) l'uccello è considerato di nascita precoce e dunque di origine geografica più meridionale. 

I giovani che presentano un'usura importante delle tre piume Remiganti Primarie esterne (P10-9-8), si suppone siano nati lontano dai luoghi di cattura.

Mentre i giovani che non presentano un'usura delle stesse, si suppone siano nati vicino ai luoghi di caccia e pertanto definiti autoctoni. Ciò costituisce una novità molto importante che ci fa individuare in Italia la presenza di beccacce nidificanti nelle Valli alpine o a ridosso delle stesse, così come in alcune nicchie appenniniche. Questo fenomeno richiede un attento monitoraggio e sembra destinato ad aumentare con le trasformazioni climatiche e l'innalzamento delle temperature medie.  

 

E' interessante notare che gli Adulti, in caso di stagione favorevole per la riproduzione, hanno il tempo di completare la muta post-nuziale prima di partire in migrazione. Nel caso di cattive condizioni di riproduzione che creano perdite di nidi, di uova e di pulcini, essi sono sottoposti a forte stress ed hanno meno tempo per mutare.

Fra gli adulti, la femmina presenta un tasso di sospensione della muta superiore a quello del maschio. Ciò è da mettere in relazione al fatto che la femmina alleva i suoi piccoli e che lascia i luoghi di nidificazione prima del maschio, il quale beneficia di un tempo più lungo per terminare la sua muta, o comunque di avanzarla prima della partenza migratoria. I maschi adulti sono generalmente gli ultimi a migrare, in relazione a grosse ondate di freddo.

 

L'età determinata con questo metodo realizza un dato scientifico notevole, al quale si accompagna quello della determinazione del sesso della beccaccia per quantificare la percentuale dei maschi: SEX RATIO

Qualora il valore del SEX RATIO si attesti intorno al 50% possiamo certificare una corretta annata riproduttiva.

Allo stato delle conoscenze attuali è impossibile distinguere il sesso dal piumaggio o da altri indicatori biometrici. Solo l'autopsia effettuata dal cacciatore ci consente di determinare il sesso.  

 

La relazione fra età, sesso, peso, luogo e periodo di prelievo, ci fornisce l'identikit della beccaccia transitante e svernante in Italia; ci apre pertanto alla conoscenza del flusso migratorio che necessariamente dovrà essere ampliata con l'attività di cattura e inanellamento, per stabilire con esattezza le relazioni con la rotta migratoria, nonché la fedeltà ai luoghi di nidificazione corrispondenti. 

Il contributo dell'ala effettuato dal beccacciaio costituisce pertanto il primo mattone della ricerca scientifica, necessaria al legislatore per rendere sostenibile l'esercizio venatorio in termini di Prelievo, Tempi e Date.    

 

Paolo Pennacchini

Presidente UBI  -  FANBPO

Via Fausto Vagnetti 12

52031 Anghiari (Ar)

 


Modello di Busta usata per la raccolta dell'ala destra 

 

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